Mappa stellare del tuo podcast

Come fare  un buon podcast

Sì. Il momento di agire è adesso. Proprio ora che i podcast stanno conoscendo un successo senza precedenti. Il consiglio più importante che posso darti? Sii paziente. Otto volte su dieci una persona che decide di fare un podcast si lancia subito alla ricerca del microfono giusto, delle cuffie giuste. Non è sbagliato mettersi subito alla prova, ma è giusto prendersi il tempo di strutturare una vera e propria strategia attorno al proprio podcast. Prima di guardare i tutorial, di scegliere le musiche di base e la piattaforma che ospiterà i tuoi episodi, devi leggere qui.

Cos’è un podcast?

Anche se l’origine della parola podcast è abbastanza dibattuta – è apparsa per la prima volta in un articolo del The Guardian del febbraio 2004 come fusione di iPod e broadcasting, è stata rilanciata qualche mese dopo in un altro pezzo come acronimo di Personal Option Digital CAST e successivamente di Personal on demand – sul suo senso non ci sono dubbi: si tratta di un contenuto audio originale on demand, pubblicato in modalità seriale, che viene realizzato per essere trasmesso e ascoltato dalle piattaforme di hosting che ospitano il file con l’episodio. Pensa alle serie e a Netflix che possono essere fruite tutte assieme su una piattaforma unica.

Ogni volta che un podcast viene creato si forma il suo feed RSS (Really Simple Syndication), un file che letteralmente contiene il DNA del podcast: episodi, descrizioni, durata, copertina e via di seguito. Questo file, o per meglio dire questa stringa di testo in linguaggio XML, è ciò che permette agli aggregatori come iTunes e Spotify di distribuire il tuo podcast, aggiornandolo di volta in volta. Dunque, oltre ad essere concepito come una serie on demand, cioè sempre a nostra disposizione, il podcast può essere fruito in modalità asincrona, cioè non in diretta. E per farlo puoi scegliere diverse modalità. Puoi ascoltarlo on line o scaricarlo e ascoltarlo dopo offline. Quando trovi il podcast del cuore ti iscrivi e automaticamente ti verranno segnalati gli episodi nuovi pubblicati.

Immagina che tipo di rivoluzione possa rappresentare questo piccolo contenuto che puoi gustarti quando vuoi e che resta a disposizione di tutti per un tempo illimitato. E che rispetto ad una trasmissione radiofonica, ad esempio, affronta temi molto più specifici se non addirittura di nicchia. Profilati alla perfezione per un determinato pubblico. Realizzare un podcast, dunque, vuol dire rapportarsi con diverse forme di comunicazione. C’è la pagina scritta, da cui tutto ha inizio. E poi ci sono voce e suoni che servono a dare un corpo alle parole e che danno loro suggestioni nuove. Ecco, dovessi scegliere il paragone definitivo direi che il podcast somiglia a quei bellissimi radio drammi degli anni ’40 che i nostri nonni ascoltavano da bambini. Quando senza televisione la famiglia si riuniva attorno alla radio per ascoltare le notizie del giorno e sognare con le storie raccontate al microfono.

Perché vuoi fare un podcast?

È la domanda delle domande: a cosa serve un podcast nella tua strategia di comunicazione, nel tuo personal branding?

Vuoi:

  • Vendere consulenze
  • Ottenere conversioni sul sito
  • Far conoscere il tuo brand
  • Condividere una passione
  • Costruire autorevolezza
  • Insegnare una materia

Un podcast può essere la tua navicella. Porta te, la tua esperienza, il tuo messaggio a un pubblico che non aspetta altro che conoscere te, la tua esperienza, il tuo messaggio. Ecco perché un podcast lasciato a sé stesso, cioè non inserito in una strategia di comunicazione ha vita breve. Inizia sull’onda dell’entusiasmo e poi si spegne per mancanza di interesse (tuo e del tuo pubblico). Lascia che lui ti porti dove vuoi. Imposta una rotta e seguila.

Trova l’argomento giusto

L’argomento giusto è quello che ti fa brillare gli occhi, un tema che ti appassiona e che conosci a menadito. È soprattutto connesso al motivo che ti spinge a fare il podcast e per emergere dalla massa deve essere affrontato con un approccio originale.

Ami la moda. Ma un podcast generico sulla moda potrebbe non spiccare a dovere. Un podcast dedicato alla moda per le donne curvy, invece, ha già un’identità più precisa. Puoi affrontare l’argomento da tanti punti di vista: marketing, creatività, psicologia, bellezza. 4 macrogruppi di temi da cui farne derivare altri più specifici. Più entri nel dettaglio, più sarà facile scoprire la platea di riferimento.

Definisci il tuo pubblico

Hai stabilito il tuo argomento. Ora sai individuare chi è il tuo ascoltatore tipo? Quanti anni ha, è una donna o un uomo, cosa cerca su Google, cosa vuole, che problemi gli risolvi? È a lei o lui che parlerai. Una volta che hai compreso la tua listener persona devi ovviamente parlare la sua lingua. Trovare il giusto tone of voice.

Come la trovi la tua listener persona? Devi diventare un segugio che segue le tracce lasciate in giro. Cerca online tutto ciò che è affine all’argomento che hai scelto e guarda chi interagisce e come. Controlla che tipo di domande fanno, quali sono le loro esigenze e traccia l’identikit.

Il lavoro può durare molto e assestarsi dopo un po’ di tempo, perciò calma. E fatti un’altra domanda: chi vorresti che ti sentisse? Quando prepari un podcast sai già a chi è diretto. Non ti sforzare di generalizzare per parlare a tutti. Parla solo chi sa ascoltarti.

Studia i competitor

No, non serve per invidiarli, ma per capire cos’avete in comune, cosa vi differenzia e soprattutto cosa puoi fare di diverso da loro.

Prendi nota di come si presentano ai loro followers, quante volte pubblicano, che format hanno scelto, in che categoria distribuiscono i loro podcast.

Non copiarli mai. Prendi solo spunto.

Non rinunciare a fare un podcast perché ne vedi tanti dedicati allo stesso argomento che hai scelto. Non ci sarà alcuna copia carbone perché hai una voce inconfondibile. E soprattutto perché se hai assimilato il punto 2 hai trovato di sicuro una nicchia tutta tua. Infine, non paragonarti a podcasters che lavorano da anni in questo settore. Sei agli inizi, ma hai tutto il tempo per imparare.

Scegli il format giusto

Ci sono tanti tipi diversi di format per un podcast. Eccoli qui:

  • Narrativo: audiodramma con effetti sonori
  • Monologo: tu e il tuo ascoltatore, la coppia perfetta
  • Podcast di riciclo: trasformi un blogpost in un podcast
  • Il free talk podcast: tanti conduttori, parole in libertà
  • L’intervista: riflettori puntati sul tuo ospite di valore

Non tutto funziona per il tuo progetto e non è un dramma. Ogni format deve aver senso per te, per l’argomento che hai scelto, per l’obiettivo che hai fissato e per il tuo pubblico.

Chiediti invece di cosa hai bisogno per ottenere il massimo dal tuo format.

Se è un format narrativo, dove prendi gli effetti? Puoi leggere alcune pagine di un libro? E come scegli la musica per il tappeto sonoro? Se è un monologo, hai una buona insonorizzazione della stanza? Hai deciso per il podcast di riciclo, come adatti un post in podcast? E se invece volessi fare un free talk podcast, come ti colleghi con il co-conduttore a distanza? Per l’intervista, infine, come contatti gli ospiti, come scheduli gli appuntamenti e come fai a registrare?

E ora gli strumenti

Investi solo in quello che ti serve davvero per il format scelto. In ogni caso le basi per un podcast sono un microfono, a condensatore o dinamico, un filtro antipop, delle cuffie e un PC. Valuta di investire in un software di editing e per la registrazione delle interviste (se prevedi di farne molte).

Sono convinta che appena avrai iniziato ti divertirai moltissimo a scegliere gli attrezzi giusti e magari ci spenderai anche qualcosa in più. Tuttavia, all’inizio puoi fare ottimi podcast anche acquistando microfoni intorno ai 30 euro.

Non fraintendermi: chi spende di più quasi sempre acquista un prodotto di qualità migliore. O meglio, che dura nel tempo. Ma se l’alto costo di uno strumento rischia di bloccare il tuo desiderio di fare un podcast, be’ non farti bloccare. Regista col cellulare piuttosto!

Il più noto software per editing, Audacity, poi è completamente gratuito. L’importante è aver chiaro cosa vuoi ottenere dal tuo podcast.

Scegli titolo e payoff

Credi sia facile scegliere il titolo per il tuo podcast? Il naming di un progetto è un processo importante, lungo e delicato. Si procede per tentativi, si escludono tutte le cose superflue e si approda ad un gruppo di nomi che sembrano ideali. E si sfronda ancora, fino ad arrivare al titolo giusto. E a un payoff altrettanto emozionante (e chiarificatore).

Come deve essere il titolo?

  • Pertinente: deve avere attinenza con l’argomento del tuo podcast. Non è obbligatorio che il tema compaia nel titolo.
  • Originale: deve aver un guizzo illuminante, né troppo banale né sopra le righe. Semplice da pronunciare.
  • Facile da ricordare: memorabile in ogni circostanza.
  • Corto: meglio ancora, sintetico.

Qualche trucco

Fai una ricerca online e trova 5-10 podcast che possono ispirarti. In positivo e negativo.

Scrivi su un foglio bianco tutte le parole che nella tua testa evocano il senso del tuo podcast. Per ogni parola trovane 4-5 correlate, mettendo la parola chiave al centro e intorno tutte le altre. Puoi aiutarti col Visual Thesaurus, ma fallo a mano. Questo serve a creare una rete di segni e significati, la mappa mentale, che definisce il tuo podcast.

Fatti ispirare da quello che vedi. Diceva Melanie Griffith in Una donna in carriera, non sai mai da dove può venire una buona idea. Un libro, un film, una parola strana che hai scoperto su un giornale.

Il payoff, che completa e dà senso al titolo, deve illustrare quello che l’ascoltatore troverà nel tuo podcast. Scegliendoti l’ascoltatore ti sta dando un compito importante: risolvere un suo problema o soddisfare una sua esigenza. Poniamo che tu sia una motivatrice, una coach emozionale e che nel tuo podcast tu voglia dare qualche dritta a donne che hanno smesso di essere felici per svariati motivi. Giochiamo:

Lezioni di felicità. Apri i cassetti e libera i tuoi sogni

Cosa stai dicendo? Che il tuo podcast è in forma di lezioni. Che quindi dai consigli per ritrovare la tua gioia di vivere. Che ti spinge ad aprire i tuoi cassetti, pieni di sogni. E quindi che entri davvero in sintonia con chi ti ascolta.

Importante: quando hai trovato il titolo giusto, controlla che non ci siano altri podcast o programmi con lo stesso nome. Ora devi solo dare corpo all’idea. Sai perché vuoi fare un podcast, chi è il tuo ascoltatore ideale. Hai scelto il format giusto. Puoi finalmente iniziare a scrivere il tuo podcast, ideare una sigla, registrarla e dedicarti al numero zero: il trailer.

Prepara il trailer

La questione è dibattuta. Ci sono podcasters che dividono nettamente le due cose. Io non sono così categorica. Considero il trailer come una sorta di numero 0. È un episodio speciale che sarà il tuo biglietto da visita. Deve contenere tutti i valori del podcast e riassumere perché tu hai deciso di farlo. In fondo è il primo file che Spotify mostrerà in cima alla tua pagina quando distribuirà il podcast. Non ha una durata prestabilita, ma due minuti sono più che sufficienti. Come strutturarlo? Esattamente come un episodio, quindi con una sigla iniziale, un corpo e una sigla finale con call to action. Ma con un focus concentrato sulla tua figura. Vediamo.

La sigla: potrai usarla anche per gli episodi a venire. Una presentazione veloce ma esauriente di te e della tua missione.

Chi sei: Sono Odette Toulemonde e stai ascoltando Lezioni di felicità. Apri i cassetti e libera i tuoi sogni

Cosa fai: aiuto donne favolose a ritrovare la voglia di vivere che hanno seppellito in cantina.

Perché lo fai: perché una donna che sa di essere favolosa illumina il mondo e ispira tutti.

Quando lo fai: ogni settimana/mese

Dove lo fai: su tutte le principali piattaforme

Il corpo dell’episodio: ti dà l’opportunità di parlare di come realizzi la missione che ti sei prefissata

Come lo fai: parto da un pregio e costruendo attorno a questo una storia. È la storia di una donna favolosa che ad esempio non sapeva di essere brillante. E invece… Trova la tua eroina e struttura il suo viaggio fino alla risoluzione finale, quella che spingerà le tue ascoltatrici a identificarsi.

La sigla finale: saluti le tue ascoltatrici e dici che da quel momento in avanti potranno sentirti ogni settimana. Se vorranno, potranno scriverti. E soprattutto per sostenere il tuo podcast dovranno seguirlo, commentarlo e dargli una valutazione.

Io ascoltatrice media di podcast che ascolto questo trailer so esattamente cosa aspettarmi dagli episodi successivi. Ho tutto quello che mi serve sapere. Puoi arricchire questo trailer con degli insert audio. Dei piccoli contenuti da ascoltare, ad esempio delle voci di queste donne favolose. Modellalo secondo le esigenze del tuo pubblico per dar loro qualcosa che desiderano. O che non sapevano di desiderare fino a quel momento.

Ascolta il trailer di Dueminutiescendo, voci di donne che brillano

Struttura il primo episodio

Come hai visto dal trailer, un episodio ha una struttura costante: una sigla introduttiva, un corpo, e una sigla finale con una call to action precisa.

La sigla è una intro che resta sempre uguale in cui dici titolo e payoff del podcast, spieghi in breve chi sei e cosa fai e perché sei la soluzione che il tuo pubblico sta cercando da una vita.

Poi c’è il corpo dell’episodio, che risponde al format prescelto. Cattura l’ascoltatore nei primi minuti con il tuo viaggio dell’eroe.

La sigla finale è un outro in cui saluti il tuo pubblico ricordandogli di seguirti e di recensire l’episodio. Una vera call to action che dettagliatamente appunterai nel box informativo.

Contestualmente al trailer, prepara 3 o 4 episodi del tuo podcast in modo da avere già un serbatoio di episodi da cui poter attingere. Questo ti permette di compiere un altro grande passo: la stesura del calendario editoriale.

Stila un calendario editoriale

Quando realizzi un podcast sei come lo showrunner di una serie televisiva. Devi capire da subito quanto ti serve per realizzare la tua mission. Quindi, stabilisci quante volte pubblicare a settimana, quali argomenti trattare e perché, quali social scegliere per la diffusione del contenuto. Quante stagioni ti servono poi per arrivare al tuo obiettivo? Che differenza c’è tra una stagione e l’altra?

Distribuisci il tuo podcast

Ora che il podcast c’è, deve farsi conoscere. Scegli la piattaforma hosting più adatta al tuo obiettivo. Spreaker è la migliore in termini di visibilità, permette di far crescere una community in italiano, inoltre, nel piano a pagamento, ti fa monetizzare e ti dà la possibilità di creare più di un podcast. Anchor invece è totalmente gratuito, ha un bel pannello di controllo per montare direttamente il podcast, ma non permette di monetizzare né di fare più podcast legati al tuo account. Calcolatrice alla mano, valuta se le tue ore di podcast possono rientrare in un piano gratuito di Spreaker. Ma studia anche altre piattaforme di hosting.

Le caratteristiche tecniche

Un ascoltatore medio prende il cellulare in mano e scrolla sulle varie piattaforme alla ricerca di un podcast nuovo da seguire. C’è un mare di proposte! Per farti scegliere in un mare di copertine devi avere una bella immagine, visibile anche sullo schermo di un device piccolo.

Fai una bella immagine di copertina quadrata, 1400 x 1400 pixel, che illustri il senso del tuo podcast. Se ce l’hai usa i colori della palette del tuo sito. Non usare microfoni o cuffie nell’immagine: il podcast è il mezzo non il tema del podcast (a meno che tu non stia facendo un podcast sui podcast). Scegli la categoria più adatta (e meno sovraffollata). Scrivi box informativi dettagliati, aggiungendo link diretti che portino a te.

Tutto qui? No! Un podcast distribuito non può essere lasciato solo, ma va curato e sostenuto sempre. A partire dalle statistiche che dovrai leggere per capire se stai effettivamente raggiungendo il tuo obiettivo e come sistemare in corsa le cose se non vanno bene. Apri una pagina e un gruppo ad esso dedicati su Facebook. Il gruppo in particolare si auto alimenta di followers davvero interessati. Prepara anche dei mini-video da pubblicare su Instagram. Sfrutta ogni palcoscenico a disposizione.

Trova la strategia

Ovviamente dipende dal tuo format. Se hai, fai conto, 4 podcast al mese, a inizio mese prepara un calendario editoriale dettagliato e contatta da subito gli ospiti. Fissa le interviste sempre in un giorno specifico (così hai tempo di editare, scrivere il post, preparare le grafiche per i social etc.) e segui lo schema con precisione. Sapendo per tempo gli argomenti mentalmente sai che ti ci devi mettere e basta.
Se il mondo dei podcast ti incuriosisce e vuoi saperne di più, scrivimi e facciamo una bella chiacchierata. C’è così tanto da scoprire!

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